Molte aziende aderenti e simpatizzanti del Comitato Italiano Immigrazione Altamente Qualificata – Ciiaq lamentano notevoli ritardi nella definizione delle pratiche di nulla osta ex art 27 ed assimilati presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Roma.
Lo Sportello Unico di Roma ammette i ritardi e li giustifica con pesanti riduzioni del personale, ma questo non è accettabile per le aziende che stanno subendo gravi danni da questi ritardi.
E’ assodato che le riduzioni della spesa pubblica sono assolutamente necessarie e tra queste vi è anche un rallentamento nel turnover del personale della Pubblica Amministrazione. Personale spesso assunto senza alcun criterio economicistico nei decenni scorsi.
Tuttavia la riduzione in termini assoluti del numero dei dipendenti non deve penalizzare le imprese che creano ricchezza. Ciò è tecnicamente possibile tramite una politica di mobilità del personale della PA , tramite una introduzione di semplicazioni normative delle procedure burocratiche e tramite una maggiore informatizzazione delle stesse. Le aziende, ad esempio, sarebbero ben felici di assumersi l’onere di scansionare loro stesse dei documenti ed inviarli direttamente in quel formato agli uffici pubblici, se questo passaggio implicasse notevoli risparmi di tempo nell’espletamento delle pratiche amministrative.
Il rallentamento , temporaneo, delle possibilità di assunzione di nuovo personale per coprire vuoti lasciati dal naturale turnover in uscita, è stato introdotto dal decreto legge 90 del 2014, poi convertito nella legge 114 del 2014. In tale legge è però stato introdotto un meccanismo di mobilità del personale della pubblica amministrazione volto a coprire i vuoti di organico derivanti dal parziale blocco delle assunzioni.
Le semplificazioni amministrative sono comunque necessarie in particolare in settori come l’immigrazione e la cittadinanza che per loro natura sono di per sé complessi per le implicazioni sovranazionali di reperimento di documentazione da legalizzare o apostillare, tradurre e uniformare alla nostra legislazione.
Nel settore dell’immigrazione, in particolare quella altamente qualificata ex “art 27” ed assimilati, certamente sono stati fatti molti progressi dal “cartaceo” alla, parziale, informatizzazione, ma è evidente che occorre andare oltre, con ulteriori processi di informatizzazione e semplificazione amministrativa. E’, ad esempio, non corrispondente allo spirito dell’Unione Europea che solo per i distacchi ex art 27 lettera i) già avviati in un altro stato dell’Unione il trasferimento in Italia del lavoratore extracomunitario sia assoggettato ad una semplice comunicazione e non alla richiesta di un nuovo nulla osta. Per tutti le altre ipotesi, ex art 27 lettera a) e lettera g) occorre sempre richiedere un nulla osta nuovo, anche se il lavoratore extracomunitario era stato in precedenza trasferito in altro stato dell’Unione. Si spera che presto si dia attuazione alla direttiva comunitaria su trasferimenti infrasocietari che non prevede la moltiplicazione delle autorizzazioni per ogni trasferimento di lavoratori già autorizzati a lavorare in altro stato UE.
Anche un maggior utilizzo delle tecnologie già disponibili può essere di grande utilità per ridurre i tempi di espletamento delle pratiche. Come ho scritto sul sito dello Studio Papperini Relocation gli uffici cittadinanza delle varie prefetture si stanno organizzando per l’introduzione di un sistema informatizzato di caricamento della documentazione. Tale nuovo sistema ci si augura possa ridurre i tempi, fin’ora biblici, necessari solo per l’avvio della pratica, con appuntamenti presi a distanza di molti mesi. La possibilità per le aziende di inviare documentazione completa già scansionata ridurrebbe di molto i tempi di gestione, la presentazione dell’originale potrebbe essere demandata al momento della firma del contratto di soggiorno.
Giovanni Papperini